Le serate che scaldano i cuori di Vasto

Concerto nella Concattedrale di San Giuseppe del fisarmonicista Diego Trivellini, con gli alunni della scuola primaria Ritucci-Chinni, soprano Paola Matrella e le ballerine della scuola di danza Tersicore

VASTO – Una gran bella serata che ha richiamato un pubblico notevole, quella che si è svolta ieri nella concattedrale di San Giuseppe. Un concerto variopinto, con ospiti di diverse età, così come lo erano gli spettatori.

L’evento organizzato da Loredana Eventi di Loredana Lammanda ha visto la partecipazione delle classi quinte della scuola primaria “Ritucci- Chinni”, con l’insegnante Maria Grazia Pezzuto. Gli alunni si sono esibiti prima con il flauto, poi nel corso della serata, cantando brani natalizi. C’erano anche le ballerine della scuola di danza Tersicore, e la soprano Paola Matrella. A tenere la scena, anzi il ritmo musicale del concerto, c’era lui, “l’uomo fisorchestra”, Diego Trivellini, che con la sua fisarmonica di ben 13 chilogrammi ha realizzato un’esibizione da orchestra sinfonica.

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Gli alunni della scuola, Ritucci-Chinni

Con un solo strumento, lo spettatore ne ha ascoltati 101, tanti quanti sono in grado di suonare il suo gioiello elettronico. Nessuna base musicale né computer, la meraviglia musicale che ieri ha ascoltato il pubblico, è uscita tutta dai tasti di quella fisarmonica.

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Diego Trivellini

È stato un concerto vario nella scelta dei brani eseguiti: melodie natalizie ma anche tanto altro. Il maestro marchigiano – e non poteva essere diversamente visto che la fisarmonica è proprio uno strumento nato nelle Marche, a Castelfidardo (Ancona) – non è la prima volta che viene a Vasto. Già a giugno scorso si è esibito in un concerto e se è vero che «non c’è due senza tre», come ha detto la professoressa Maria Pia Di Carlo nel finale, ci si attende un terzo ritorno.

L’inizio della performance ha visto la riproduzione – a volte fedelissima – di una sequenza di alcune partiture di film storici firmate da Ennio Morricone (C’era una volta l’America – C’era una volta il West). Bastava chiudere gli occhi e immaginare di trovarsi davanti allo schermo di un film western oppure pensare che all’improvviso, da un so dove, fuoriuscisse un pistolero con la sua pistola a canna fumante. Campanelli, tamburi e trombe, flauti, timpani e violini, tutti concentrati in quell’aggeggio da 13 kg legato al corpo longilineo del maestro.

Il concerto è proseguito con gli arrangiamenti di Astro del ciel, in diverse tonalità e con il suono delle cornamusa e cori che si ascoltavano senza vedersi. A metà concerto è arrivato il coinvolgimento del pubblico con il “Brindisi” tratto da “La traviata” di Giuseppe Verdi. Battito di mani a suon di musica. Si è proseguito di nuovo con il maestro Morricone eseguendo “The Mission”. In scena, a questo punto, le ballerine con un’esibizione dall’ingresso della chiesa con il portone semiaperto e posti ormai in piedi, che hanno danzato fino all’altare, le cui coreografie sono state preparate in meno di due ore dall’insegnante Annachiara Marchesani.

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Al microfono, Anna Chiara Marchesani con Loredana Lammanda

Altri brani hanno riguardato alcuni arrangiamenti del film “La vita è bella” e di nuovo applausi dal pubblico con l’Aida di Giuseppe Verdi. Sotto le note di “La Califfa Yo Yo -Ma”, sempre di Morricone, sono tornate in scena le ballerine di Tersicore con una coreografia preparata – si direbbe – a velocità della luce ma che non ha fatto venire meno la riuscita della prestazione.

Stessa cosa è accaduta alla soprano Matrella che ha cantato “O mio bambino caro” di Giacomo Puccini, la cui voce è rimbombata in tutta la Concattedrale di Vasto. Il concerto di Trivellini ha previsto anche l’esecuzione di “Così parlò Zarathustra” del colossal “2001: Odissea nello spazio” e altri arrangiamenti del film “Jesus Christ Superstar” con la Marcia finale.

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La soprano Paola Matrella

A chiudere la serata sono stati invece i bambini della scuola primaria che hanno cantato tre brani natalizi a doppia voce: “Tu scendi dalle stelle”, “Tura Lura” e “White Christmas“, quest’ultima in lingua inglese, per la gioia della loro dirigente scolastica, Concetta Delle Donne della Nuova Direzione Didattica, in prima fila a deliziarsi e a ringraziare gli insegnanti per il lavoro che quotidianamente svolgono in classe.

L’incontro ha visto il coinvolgimento anche di tre associazioniUn buco nel tetto, la Croce Rossa Italiana e Il Golfo delle Idee.

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Al microfono, Luciana Salvatorelli

La presidente di “Un Buco nel tetto”, Luciana Salvatorelli ha ricordato che proprio in questo Natale il gruppo festeggia 15 anni e ormai 60 volontari impegnati nella fede, speranza e carità. Energia positiva che l’associazione sprigiona nella preghiera comunitaria che ogni lunedì sera recita nella chiesa di San Giovanni Bosco. L’obiettivo è di portare amicizia e affetto a chi ne ha bisogno e “Basta poco per donare tanto” è il loro slogan.

La sede locale della Croce Rossa Italiana è nata nel 1993 ed è diretta da Enzo Mucci. Il gruppo è impegnato in attività d’emergenza sanitaria (ambulanze), di protezione civile e di donazione del sangue. «Scopriamo tante sofferenze nascoste», ha spiegato Mucci, grazie allo sportello sociale attivo a San Salvo che presto aprirà anche a Vasto, dando supporto non solo fisico ma anche psicologico. Un’altra questione di rilevanza sociale per la quale la cittadinanza si rivolge alla Cri, riguarda la mobilità dei disabili, «ancora non del tutto attrezzati».

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La presidente del Golfo delle IdeeMaria Grazia Pezzuto, ha invece ricordato il talent scout rivolto a gruppi di bambine e bambini dai 6 agli 11 anni, il cui bando scade a marzo 2024, diretto a valorizzare le risorse del territorio per il canto, la danza e le arti figurative.

Alle 21 circa, i saluti dopo gli auguri di Buone Feste senza però aver nuovamente ringraziato l’ospite di casa, Don Luca Corazzari, parroco della chiesa di San Giuseppe, che nel rinnovare i suoi auguri personali, ha ricordato l’importanza di migliorarsi sempre più nella vita.

L’evento è stato patrocinato dall’assessorato alle Politiche scolastiche del Comune di Vasto e gli ospiti sono stati omaggiati con un regalo donato da una nota cantina locale di vini.

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